Palazzo Municipale
Fu costruito nel 1842 sui ruderi del vecchio palazzo pretoriale di fronte all'antica chiesa Collegiata distrutta dal bombardamento del 13 aprile 1945. Nel 1856 terminarono i lavori e fu collocato l'orologio che ancora sovrasta la piazza, che andò ad assumere il ruolo di orologio pubblico fino ad allora detenuto dall'orologio del campanile. All'inizio del secolo scorso fu aggiunto l'ultimo piano, conferendo maggiore equilibrio alle proporzioni dell'edificio.
Nei lavori di ristrutturazione fu mantenuta l'armonia della facciata, ma eliminati i due balconi laterali ed il frontone, sostituito da un cornicione lineare sormontato dallo stemma comunale retto dalle statue allegoriche del Progresso e della Civiltà, opere giovanili dello scultore Pietro Ferrari.
Al piano nobile dell'edificio, raggiungibile salendo un imponente scalone di marmo, si trova la splendida Sala Consigliare in ciliegio ed olmo intagliato. Magistralmente affrescata ad opera di artigiani portuensi del secolo scorso, è recentemente stata riconsegnata ai cittadini al termine di un restauro conservativo che l'ha riportata agli antichi splendori. L'intervento di restauro che ha interessato il piano nobile dell'edificio e il porticato, insieme alla Piazza antistante, ci dà modo di apprezzare le delicate e suggestive decorazioni che sono riemerse in tutta la loro bellezza fatta di armonia e ritmi decorativi di rara maestria.
Nel 2009 sono terminati i lavori di consolidamento e restauro della Residenza Municipale.
Teatro Concordia
Fu progettato dall'Architetto Giovanni Tosi, nei primi decenni del 1800, su mandato della società per azioni del “Teatro Sociale della Concordia” costituita da un gruppo di notabili dell'alta borghesia portuense, i cosiddetti “palchettisti”, che avevano appunto un palchetto riservato ad ogni famiglia partecipante alla società. Inaugurato il 15 ottobre 1844 il teatro, di gradevole architettura circolare, era costituito da 44 palchi disposti su tre ordini che potevano, unitamente alla platea, ospitare circa 450 spettatori.
La particolarità del Teatro era che, attraverso un complesso sistema di pulegge, il pavimento del piccolo teatro si poteva alzare fino all'altezza del palco per costituire un unico e più grande piano da utilizzare in occasione di feste da ballo.
Stucchi e velluti abbellivano il salone e le parti accessorie rendendo l'insieme un piccolo e prezioso gioiello della comunità portuense. Lirica, prosa, spettacoli d'arte varia, grandi feste in maschera ed in fine riunioni sociali e politiche, animarono il Concordia sino agli anni '50.
Poi l'abbandono ed il declino fino agli anni' 80 quando il Comune decise di recuperare l'edificio per destinarlo a centro sociale, dopo aver scontato le difficoltà nell'acquisirlo al proprio patrimonio a causa della proprietà così frazionata. Al termine dei lavori di restauro si è ripristinato il Ridotto del teatro per eventi ed iniziative. Invece l'ipotesi di intervento per il teatro, in attesa di finanziamento, prevede un restauro scientifico ed adeguamento normativo. Particolare attenzione sarà rivolta alla modernizzazione delle attrezzature e degli arredi in modo da renderlo il più versatile possibile. Le sale del Ridotto del piano terra hanno ospitato mostre e rassegne; salendo al primo piano, sono esposti i quadri del pittore ritrattista portuense Federico Bernagozzi (1859-1916) e nell'ultima saletta i ritratti di ferraresi illustri del '900, opere del pittore ferrarese Remo Brindisi.
Palazzo GulinelliLungo Corso Vittorio Emanuele al n.75 sorge Palazzo Gulinelli. D'origine settecentesca, ha assunto l'attuale aspetto di residenza signorile nell'Ottocento per volere del Conte Luigi Gulinelli. Oggi è sede della Biblioteca Comunale.
Al piano terra in quella che oggi è la sala di lettura per bambini, è stato restaurato e mantenuto l'antico pozzo in pietra che era parte integrante delle cucine del palazzo. Al piano nobile fanno bella mostra di sé, in due sale di lettura, due camini settecenteschi decorati a stucco e soffitti affrescati con motivi liberty, di cui restano alcune tracce, così come per il soffitto del grande salone centrale. Nel suo insieme questa dimora, con il grande atrio fiancheggiato da tre ambienti su ambo i lati, l'ampio scalone ed il ripetersi al piano superiore di questa impostazione abitativa d'impronta rinascimentale, è particolarmente gradevole.
Palazzo Fioravanti Vaccari
Una delle residenze padronali più grandi e lussuose del centro storico, di proprietà privata e ad oggi non più agibile e quindi nemmeno visitabile.
Al suo interno tutte le stanze sono affrescate, il grande salone d'onore era raggiungibile salendo lo scalone di marmo bianco tipicamente di stile rococò dove, tra affreschi classicheggianti, si intravedevano dipinti in modo curioso gli antichi proprietari, secondo la tecnica del trompe-l'oeil.
Mobili secolari non arredano più le stanze ma, osservando gli affreschi, si può ancora leggere l'uso delle varie stanze del piano nobile. Al piano seminterrato si trovano le antiche cantine dove un originale sistema di “acque sorgive” garantisce ancora oggi la temperatura costante dei locali. Nel Palazzo si trova anche una curiosa e piccolissima cappella privata.
Da Via F. Beretta, oltre il grande cancello in ferro battuto, è possibile soffermarsi ad osservare il giardino signorile ed i suoi alberi secolari retrostanti il Palazzo verso le scuderie.