Il Bacino di Bando occupa una superficie di circa 52 ettari; è formato da una vasca centrale, con un perimetro di circa 3,5 km e da tre vasche laterali più piccole. Grazie ad un corridoio di terra circondato da una fitta vegetazione, che separa le acque delle vasche, è possibile percorrere il perimetro dello specchio d'acqua centrale per ammirare la varietà di specie animali e vegetali o farsi sorprendere dagli spettacolari scorci offerti dall'Oasi.
L'Oasi Anse Vallive di Porto - Bacino di Bando, antico relitto vallivo, è stata istituita nel 1971 dalla Provincia di Ferrara per proteggere la notevole varietà e l'elevato numero di uccelli che frequentava la zona. Dallo stesso anno l'ambiente è protetto grazie alla Convenzione di Ramsar che salvaguarda le zone umide quali habitat di fondamentale importanza per la conservazione dell'avifauna acquatica.
Il Bacino di Bando, la più interessante zona umida del comprensorio, sfuggì alla bonifica perchè fino al 1983 fu utilizzato per la decantazione delle acque reflue del vicino zuccherificio. Dopo la dismissione dell'impianto l'area ha assunto un notevole rilievo ambientale e faunistico, in particolare grazie alla presenza di uccelli e di pesci. Dal 1985, per evitare la conversione dei bacini in terreni agricoli, la Provincia di Ferrara ha gestito l'area ed ha avviato una serie rilevante di interventi di ripristino ambientale e di ampliamento dell'Oasi, dal 1989 ne ha acquisito la proprietà. Nel 2000 il Bacino di Bando è stato riconosciuto Zona di Protezione Speciale a rilevanza europea facente parte della Rete Natura 2000.
Evoluzione del territorio
Antica estensione delle attuali Valli di Comacchio, le Valli del Mezzano ricoprivano fino al XIX secolo un'area di circa 70.000 ettari. Le grandi opere di bonifica, hanno lasciato un territorio costellato di piccole zone umide di vitale importanza per la vita e la preservazione di molte specie animali e vegetali.
Grazie alle caratteristiche ambientali ed alla posizione isolata dell'Oasi è stato possibile sviluppare due importanti progetti di reintroduzione nel territorio ferrarese dell'Oca selvatica (Anse anser) e della Cicogna bianca (Ciconia ciconia). Nel settembre 2008 il Centro Visite “La casa della cicogna” è stato ristrutturato con l'intento di trasmettere non solo conoscenze scientifiche ma anche il rispetto dell'ambiente di cui l'uomo è parte integrante.
All'interno del centro è presente anche un'aula didattica all'aperto per scoprire, immersi nella natura, le leggi che la regolano. L'oasi si propone come un vero e proprio laboratorio sul campo dove i ragazzi possono sperimentare, osservare e giocare.
Curiosità
Uno degli spettacoli più inconsueti e rari da vedere è “La fregola” delle carpe che avviene per alcuni giorni solamente nella tarda primavera nel prato umido in fondo all'oasi. Il prato umido prima di seccare al sole estivo, diventa una vivace argentea alcova delle carpe in amore. L'area è tutta un guizzo argenteo sorvegliato costantemente con attenzione da falchi di palude, aironi e cormorani in attesa di un momento proficuo per fare un lauto pasto.